LA TUSCIA, ALL'INSEGNA DELL'ARTE, DELLA NATURA E DEL BUON CIBO

VENERDI 10 OTTOBRE 2025

Ritrovo dei Signori Partecipanti, sistemazione in pullman e partenza verso sud. Arrivo a Tuscania e pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita guidata del suggestivo borgo e del suo belvedere. Il popolamento di questa cittadina risale all’età del bronzo, qui ogni epoca ha lasciato le sue tracce, che oggi  ci sono restituite  come le pennellate di un artista in un quadro. Tra le chiese più belle vi è quella di San Pietro, preferita da Zeffirelli in “Romeo e Giulietta”. In serata sistemazione in hotel in zona Lago di Bolsena o dintorni, cena e pernottamento.

SABATO 11 OTTOBRE 2025

Prima colazione, cena e pernottamento in hotel. Pranzo in corso di visita. Partenza per VITERBO e visita del centro storico di San Pellegrino, il quartiere medievale più caratteristico e conservato d’Italia, un vero gioiello di contrada duecentesca. La visita proseguirà per i suggestivi vicoli fino ad arrivare al Palazzo dei Papi, eretto in stile gotico medievale e caratterizzato da una loggia a sette archi ogivali, che fu per un secolo residenza Pontificia. Nel pomeriggio visita guidata di BOLSENA, un caratteristico paese che si affaccia sul lago, le cui origini risalgono al III sec. a.C. Posta sul pendio della cinta craterica dei Monti Volsini, Bolsena è posizionata lungo la sponda nord-orientale del lago omonimo, che rappresenta il lago di origine vulcanica più grande d’Europa, a 350 metri sul livello del mare. Visita guidata alla scoperta di questo borgo medievale in cui è possibile ammirare i centri abitati ricchi di storia e tradizioni. Durante la giornata faremo una sosta fotografica a MONTEFIASCONE, che con i suoi 590 metri s.l.m,  è  il borgo con altitudine maggiore della provincia dove non mancano mai aria frizzante e pura, vista lago mozzafiato e buon vino!

 DOMENICA 12 OTTOBRE 2025

Prima colazione in hotel. Pranzo in corso di visita. In mattinata partenza per CIVITA DI BAGNOREGIO e visita guidata di questo suggestivo borgo che per secoli è stato chiamato dai poeti “La città che muore” per via dei lenti franamenti delle pareti di tufo del “cucuzzolo” sul quale poggia. La cittadina, oggi immersa nella favolosa cornice dei calanchi, custodisce gelosamente, come uno scrigno, culture, tradizioni secolari e magici scorci di un antico panorama. Nel pomeriggio partenza per il viaggio di rientro con arrivo in serata.